La soria del Karate parte da un arcipelago a sud del Giappone, le isole Ryukyu, e in particolare da una di queste, Okinawa. Non è possibile affermare con certezza se esistesse già una forma di combattimento autoctona; tuttavia, si crede che fosse già praticata un'arte "segreta": l'Okinawa-te. L'ideogramma te (手) letteralmente indica la parola "mano", ma per estensione può anche indicare "arte" o "tecnica"; il significato di Okinawa-te, quindi è "arte marziale di Okinawa". Essa era praticata esclusivamente dai nobili, che la tramandavano di generazione in generazione. Secondo le credenze popolari, la nascita del Karate è dovuta alla proibizione dell'uso delle armi nell'arcipelago delle isole Ryukyu. Le persone che si recavano in Cina, anche per due o tre anni, avevano modo di studiare le arti marziali del luogo e, in molti casi, cercarono di apprenderle. Le arti marziali cinesi si basano su concetti filosofici e su un'elaborata concezione del corpo umano; era quindi impossibile imparare le arti cinesi nello spazio di un solo viaggio. Si pensa quindi che sia stata possibile una sorta di fusione tra le arti arrivate dalla Cina, che comunque costituivano uno stile non metodico, e il te okinawese. Esponante di spicco di questo periodo ku Kanga Sakugawa, signore di Okinawa ed esperto di te. Egli fu il primo maestro che provò una razionalizzazione e una codificazione delle arti diffuse ad Okinawa.
Tuttavia trascorse ancora qualche decennio prima dello sviluppo di una vera e propria scuola di tode. Il fondatore di questa scuola fu Sokon Matsumura. Il suo stile di tode era chiamato Shuri-te (arte marziale di Shuri) in quanto Matsumura era residente proprio nella città di Shuri. Egli basò il proprio insegnamento su tre punti fondamentali: la pratica dell'arte autoctona di Okinawa, l'arte giapponese della spada (Jigen-ryu) e la pratica delle arti cinesi. Nacque così il vero e proprio tode.
http://it.wikipedia.org/wiki/Karate
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