Il Kendo è un'arte marziale giapponese, evolutasi come versione sportiva delle tecniche di combattimento con la katana anticamente utilizzata dai Samurai nel kenjutsu. Kendo significa letteralmente "La via della spada".
Si pratica indossando un'armatura (bogu) costituita da men (a copertura di testa, viso, spalle, gola), do (corpetto rigido), tare (intorno ai fianchi), kote (guanti rigidi), tenogui (fazzoletto che viene legato alla testa prima di indossare il men). La classica sciabola (katana) è stata sostituita dal bokuto (detto anche bokken), usato solo per una serie di dieci esercizi, i kata, che racchiudono l'essenza del Kendo, e dallo shinai, una spada costituita da quattro listelli di bambù uniti dal manico di pelle (tsuka), che è usato per il combattimento vero e proprio (jigeiko).
In un combattimento è lecito colpire a men, kote, do o tsuki (gola), e la vittoria è data al primo che realizza due colpi convalidati dagli albitri. Complessi sono gli influssi religiosi e le tradizioni giapponesi nella pratica e nella gestualità: il Kendo non è visto come una tecnica di combattimento, ma come un percorso di crescita personale; in questo senso, si dice che il kendoka (colui che pratica il Kendo) deve essere grato al compagno che lo colpisce perchè gli mostra i suoi punti deboli, e deve colpire con spirito di generosità.
Per saperne di più: http://it.wikipedia.org/wiki/KendÅ
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