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venerdì 5 marzo 2010

Arti marziali giapponesi - Judo

Il Judo (via della Cedevolezza) è un'arte marziale giapponese formalmente nata in Giappone con la fondazione Kodokan da parte del Prof. Jigoro Kano, nel 1882. I praticanti di tale disciplina sono denominati judoisti o più comunemente judoka.
Il Judo è in seguito divenuto ufficialmente disciplina olimpica nel 1964, in occasione delle Olimpiadi di Tokyo, e ha rappresentato alle Olimpiadi di Atene 2004 il terzo sport più universale, con atleti da 98 paesi.
Il termine Judo è composto da due kanji: ju, yawara = gentilezza, adattabilità, cedevolezza e do = via; ed è quindi traducibile anche come via dell'adattabilità o via della gentilezza.
Secondo il metodo dell'insegnamento del Prof. Kano, il Kodokan Judo consiste fondamentalmente nell'esercitare la tecnica di combattimento e nella ricerca teorica.
Le tecniche del Judo sono così suddivise:

Nage-waza (tecniche di proiezione): tecniche di proiezione dell'avversario atte alla neutralizzazione della carica offensiva di quest'utimo
Katame-waza (tecniche di controllo): tecniche che possono essere eseguite nel combattimento al suolo (ne-waza) in successione ad un nage-waza, oppure azioni propedeutiche ad una proiezione.
Atemi-waza (tecniche di colpi all'avversario): si divide in attacchi con gli arti superiori (ude ate) e attacchi con gli arti inferiori (ashi ate).

E' molto importante per un judoka saper cadere senza farsi male.
I kata sono costituiti da esercizi di tecnica e di concentrazione di particolare difficoltà e racchiudono in sè la sorgente stessa dei principi del Judo.

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