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martedì 30 marzo 2010

Chi siamo

Non c'è competizione portata dall'invidia ma solo stimoli per fare meglio. Ognuno di noi si allena duramente e, in dase alle proprie capacità, cerca di ottenere risultati sempre migliori. Si cresce insieme applicando i consigli e gli insegnamenti del  nostro Maestro. Logicamente c'è chi riesce meglio un po' meno, ma ci si aiuta e il nuovo arrivato viene accolto e consigliato al fine di non sentirsi escluso.
Capita a volte di dare o ricevere un colpo, sicuramente involontario, visto che è nostra premura sincerarsi immediatamente sulle condizioni fisiche del nostro compagno di allenamento.
Purtroppo, cosa che succede un po' ovunque, per ogni nuovo arrivato, qualcuno decide di "appendere il Karate-gi al chiodo", di solito per problemi dovuti al lavoro o allo studio. Questo abbandono dell'attività in molti casi coincide con il raggiungimento della cintura nera. Proprio quando uno comincia a conoscere il Karate. L'attività della palestra comunque continua, il nostro Sensei, infatti, spesso ci ricorda che nella sua attività ha visto arrivare ed abbandonare molti atleti. Lui non si ferma, e questo stimolo cerca di trasmetterlo a tutti. Capita, a volte, di pensare di saltare l'allenamento per un motivo o per un altro, poi si prende la borsa e il gioco è fatto. Si parte e, finito l'allenamento, si è ben felici di non averlo saltato.
A rafforzare la nostra amicizia, soprattutto noi adulti, spesso ci incontriamo finito l'allenamento ed andiamo a cenare da qualche parte.
L' "Associazione Sportiva Dilettantistica DAIMOKU" nasce il 14 ottobre 2009 come discendenza da "Shotokan Miura", "Olympia Sport Club", e "Palextra Olympia". 
Come attività agonistica, nel passato e nel presente, si sono ottenuti numerosi piazzamenti sia in campo nazionale sia in campo europeo, conquistando diversi titoli regionale e nazionali.
Le prospettive per il futuro dovrebbero essere buone visto che si allenano con noi diversi ragazzi con ottime qualità tecniche e buone prospettive di miglioramento.
Consiglio: se vi capita di passare dalle nostre parti, veniteci a trovare, non rimmarrete delusi.
Oss a tutti  

Shiatsu

Lo Shiatsu è una tecnica che affonda le sue radici nelle forme di manipolazione e massaggio tradizionali cinese. Si basa su quattro pilastri:
  • respiro
  • postura
  • perpendicolarità
  • pressione
Lo Shiatsu è una tecnica manuale basata principalmente sulle pressioni portate con i pollici, le dita, i palmi delle mani, i gomiti, le ginocchia o i piedi.
Bisogna tenere presente, al fine di una maggiore efficacia, di questi fattori:

  • l'uso del giusto strumento di lavoro

  • una corretta posizione dell'operatore

  • una corretta individuazione dell'area su cui operare

  • l'attenzione dell'operatore

  • tre fasi pressorie: ingresso, stasi, uscita
Una pressione efficace consente di risvegliare la forza di autoguarigione. 


venerdì 26 marzo 2010

Posizioni e Tecniche del Karate

Oss a tutti.
In questo post volevo evidenziare, grazie ad immagini "rubate" dal web, (in particolar modo da http://www.fudoushin.it/) le posizioni e le tecniche del Karate al fine di, vedendo l'immagine, memorizzarle (soprattutto per le cinture più basse). Grazie

Posizioni
Musubi dachi


Zenkutsu dachi


Kokutsu dachi


Kiba dachi


Hachiji dachi


Heiko dachi


Heisoku dachi


Kosa dachi


Nekoaschi dachi


Sancin dachi


Shiko dachi


Sochin dachi


Tsuru achi dachi

I pugni


Oitsuki


Gyaku Tsuki


Kizamizuki

Junzuki

Ura Tsuki

Nukite

Tetsui

I calci

Maegeri

Mawashigeri

Yokogeri

Ushirogeri

Uramawashigeri

Le parate


Ageuke

Sotouke

Uchiuke

Gedanbarai

Shutouke

Yamazuchi

mercoledì 24 marzo 2010

Le arti marziali nel cinema

Voglio mettere un post che ricordi i migliori attori che hanno lavorato o che lavorano tuttora nei film dove le arti marziali sono il vero protagonista. Cominciamo ...

Sonny Chiba


Conosciuto anche come Shinichi Chiba, nome d'arte di Sadaho Maeda (Fukuoka, 23 gennaio 1939), è un attore e artista marziale giapponese, considerato uno dei migliori attori di arti marziali di tutti i tempi. Fu uno dei primissimi attori che iniziò a lavorare proprio per le sue qualità provette nelle arti marziali, inizialmente solo per un pubblico giapponese e un po' più tardi per le platee internazionali.
Da studente universitario iniziò a studiare arti marziali con il rinomato Gran Maestro di Karate mondiale Masutatsu Oyama che lo portò in breve tempo ad acquisire la cintura nera di Karate.
Il successo internazionale di Chiba arriva nel 1974 con "il teppista", che lo consacrò come il re degli attori di film di arti marziali.
Oltre alle sue doti di attore, Chiba ha una serie di cinture nere nei seguenti stili di arti marziali:

  • Ninjutsu - Quarto Dan

  • Gojuryu - Secondo Dan

  • Judo - Secondo Dan

  • Kendo - Primo Dan

  • Shorinji Kempo - Quarto Dan

  • Kyokushin Karate - Quarto Dan

  • Japan Action Club - Fondatore
Bruce Lee


Bruce Jun Fan Lee (San Francisco, 27 novembre 1940 - Hong Kong, 20 luglio 1973) è stato un attore, filosofo e artista marziale statunitense.
Nato a San Francisco e cresciuto ad Hong Kong, Lee è l'attore più ricordato per la presentazione delle arti marziali cinesi al mondo non cinese.
Bruce Lee nacque nell'ora mattutina, fra le 5.59 - 8.00 nell'anno del drago, il 27 novembre 1940 al Jackson Street Hospital nella Chinatown di San Francisco, penultimo di cinque figli. Suo padre, Li Hoi-Chuen era cinese mentre sua madre Grace era di origine euroasiatica (per metà tedesca). I genitori di Lee tornarono a Hong Kong quando Bruce aveva appena tre mesi.
Lee studiò assiduamente Kunf Fu nello stile Wing Chun. Bruce era attratto da qualsiasi disciplina da combattimento, tanto che si allenò anche nel pugilato occidentale. Questo approccio a 360° distinse via via sempre più Lee da ogni altro praticante di arti marziali, tanto che nel 1966, decise di dare un nome al suo "stile senza stile": Jeet Kune Do.
Lee dichiarò "Lallenamento è una delle fasi più trascurate dagli atleti. Troppo tempo è dedicato allo sviluppo della pratica e troppo poco allo sviluppo della persona nella pratica di quest'arte. Jeet Kune Do, sostanzialmente, non è una materia dalle tecniche banali ma di alto sviluppo mentale e fisico".
La sua preparazione fisica fece sì che fosse capace di esibirsi in alcune eccezionali prestazioni.


Il 10 maggio 1973, si verificò un segno premonitore nella vita di Lee, ebbe un callosso mentre procedevano con il doppiaggio de "i tre dell'Operazione Drago". Trasportato all'ospedale più vicino, gli venne riscontrato un edema cerebrale. Gli fu somministrato un medicinale atto a ridurre il gonfiore al cervello e Bruce sopravvisse. Il giorno della morte, stranamente, Bruce non accusò nessun sintomo ricollegabile al precedente collasso avuto a maggio. Morì nel sonno per un'ipersensibilità al rilassante del muscolo, contenuto nell'Equagesic (potente analgesico ora proibito, contenente sia aspirina che meprobamato).
Un'altra teoria non ufficiale, dice che Bruce morì per una reazione della combinazione Equagesic-cannabis, all'epoca consumata sotto forma di hashish.

Chuck Norris

Chuck Norris è nato a Ryan nell'Oklaoma Grande, figlio della diciottenne Wilma Scarberry e di Ray Norris. I nonni paterni erano immigrati irlandesi, mentre i genitori della madre erano nativi americani cherokee.
Dopo un'infanzia piuttosto infelice, nel 1958 entrò nella United States Air Force come polizziotto di sicurezza e fu trasferito all'Osan Air Base, in Corea del Sud.
Fu proprio in Corea che Norris acquisì il soprannome di "Chuck" e iniziò il suo allenamento di Tangsudo, un interesse che lo avrebbe portato a diventare cintura nera e, dopo anni di studio e pratica di varie arti marziali, a fondare il Chun Kuk Do (La via universale).
Ritornato negli Stati Uniti venne congedato nel 1962, quindi aprì una catena di scuole di Karate e di Taekwondo.
Norris fu sconfitto nei primi tornei di Karate e di Taekwondo, ma il 24 novembre 1968 vinse il titolo di campione del mondiale dei pesi medi di Karate, che conservò per sette anni consecutivi e il titolo di campione del mondo di Taekwondo. Nel 1969 vinse la tripla corona di Karate per il maggior numero di tornei vinti nell'anno e il premio di combattente dell'anno dalla prestigiosa rivista di Taekwondo "The Wrecking Crew".
Il una dimostrazione di arti marziali a Long Beach, Norris incontrò Bruce Lee, che Norris considerava un mito. Nel 1972 recitò nel fil di Bruce Lee "L'urlo di Chen terrorizza anche l'occidente".
Norris si ritirò dall'agonismo con un record di 75 vittorie e 5 sconfitte di Karate e 45 vittorie e 8 sconfitte di Taekwondo.
Norris fece storia nel 1997 in quanto fu il primo occidentale ad apparire in un documentario sulla storia del Taewondo, essendo diventato cintura nera ottavo dan nell'anno 1996, primo occidentale ad ottenere tale livello.

Steven Seagal


Steven F. Seagal (Lunsing, Michigan 10 aprile 1952) è un artista marziale statunitense. Fa parte degli attori diventati famosi grazie alle loro abilità nel campo delle arti marziali. Cintura nera settimo Dan di Aikido, è stato il primo straniero ad aprire un dojo ad Osaka in Giappone.
Presumibilmente Seagal cominciò a studuare le arti marziali verso i sette anni sotto la direzione del Karate di Shito-ryu ed Aikido. Guadagnò cinture in Aikido, Judo e Kendo e nel tardo adolescente, Seagal divenne parte del Team Karate di Demura.
Nel 1971, dopo essersi laureato nell'Orange Coast College, in California, Seagal si trasferì in Giappone con la fidanzata Miyako Fujitani che più tardi sposò, e visse con i suoceri che possedevano una scuola di Aikido.

Jackie Chan

Jackie Chan, pseudonimo di Chan Kong-Sang (Hong Kong, 7 aprile 1954) è un attore, regista, produttore cinematografico ed esperto di arti marziali, nonchè stuntman e cantante.
Di umili origini, all'età di sette anni entra a far parte della Peking opera School di Sifu Yu Jim-Yuen dove rimane per dieci anno e si allena in arti acrobatiche, danza, canto e arti marziali.
Ha studiato il Kung Fu e si è allenato con il Maestro Leung Ting nel Wing Chun. Conosce inoltre numerosi altri stili come il Tang Lang, Bak Mei e molti stili tradizionali dello Shaolin Kung Fu. Ha studiato inoltre numerose altre arti marziali come Hapkido, Judo, Taekwondo e Hei Long.

Jean-Claude Van Damme


Jean-Claude Van Damme, pseudonimo di Jean-Claude Camille Francois Van Varenberg (Sint-Agatha-Berchem, 18 ottobre 1960) è un attore, regista, sceneggiatore e artista marziale belga.
Dopo aver studiato intensamente le arti marziali sin dall'età di dieci anni, Van Damme realizzò un successo nazionale in Belgio come artista marziale e culturista, guadagnandosi il titolo di culturismo di "Mr. Belgium".
Il padre lo iscrive ad un corso di Karate Shotokan tenuto dal Maestro Claude Goetz: il giovane si appassiona così alle arti marziali, guadagnando in fretta la cintura nera.
All'età di diciotto anni apre la sua prima palestra, la "California Fitness Center". Oltre al Karate Van Damme passa successivamente allo studio del Taekwondo, del Full Contact e della Kick Boxing.

Jet Li


Jet Li, nome d'arte di Li Lianjie (Pechino, 26 aprile 1963), è un attore e artista marziale cinese, uno dei migliori esecutori di ruoli d'azione in film di arti marziali.
Nell'estate del 1971 inizia a studiare il Wushu, ma non per vocazione. La scuola chiude per le vacanza e, per evitare che i giovani vadano in giro a fare danni, la scuola stessa li manda alla scuola sportiva di Pechino. A Jet tocca casualmente il Wushu, senza che lui sappia nemmeno cosa sia. Alla fine dell'estate, su migliaia di studenti solo a 20 viene chiesto di frequentare abitualmente le lezioni di Wushu: dei 5 di questi provenienti dalla scuola di Li, solamente lui frequenterà regolarmente le lezioni, diventando punto d'orgoglio per la scuola. Una volta passato per selezioni sempre più dure, diviene allievo fisso della scuola.
Nel 1972 a Jinan si tiene la prima competizione nazionale cinese di Wushu. Non ci sono categorie, solo un unico premio all'esecutore migliore che Li si aggiudica alla tenera età di nove anni. In quegli anni in Cina ci sono i campinati di tennis da tavolo e per l'occasione vengono organizzate delle dimostrazioni di Wushu. Jet Li si ritrova a far parte del gruppo e ad allenarsi senza sosta per poter eseguire una prova perfetta. Ricevuti i complimenti dal premier cinese, il giovane Li viene trasferito stabilmente alla scuola sportiva di Pechino.
Nel 1974, dopo durissime selezioni, viene scelto per far parte del gruppo di 30 migliori atleti di Wushu cinesi.

Fonte: Wikipedia

sabato 20 marzo 2010

Stretching

Stretching è un termine inglese (che significa allungamento, stiramento) usato nella pratica sportiva per indicare un insieme di esercizi finalizzati al miglioramento muscolare.
Gli esercizi di streching coinvolgono muscoli, tendini, ossa e articolazioni ed in gran parte consistono in movimenti di allungamento muscolare.
I muscoli compiono la loro azione principalmente in due modi opposti: contraendosi e rilassandosi. Un muscolo adeguatamente stimolato si contrae, appena viene interrotta la stimolazione si rilascia.
Quando un flessore (ad esempio il bicipite brachiale) si contrae, il corrispondente estensore (il tricipite brachiale) si rilascia, e viceversa.
Quando un muscolo raggiunge in un tempo troppo ridotto il massimo allungamento, reagisce con un meccanismo di difesa detto riflesso miotatico che consiste in una contrazione muscolare non volontaria attuata al fine di proteggere il tessuto muscolare e connettivo ad eventuali danni. Tanto più veloce sarà l'allungamento, tanto più intensa sarà la risposta del riflesso miotatico. Alla contrazione di un muscolo agonista, per effetto del fenomeno dell'innervazione reciproca o legge di Sherrington, corrisponderà un rilassamento del suo antagonista e viceversa.
Il generale lo stretching riduce la tensione muscolare, migliora la coordinazione e la propriocezione, previene traumi muscolari e tendinei e migliora l'escursione articolare.

venerdì 19 marzo 2010

Tai Chi

Il Taiji quan può apparire oggi come una sequenza di movimenti lenti e continui, quasi una danza che incuriosisce e lascia perplessi.
In Cina è possibile vedere, al mattino presto, tantissime persone allenarsi nei parchi facendo movimenti molto lenti, tanto da sembrare assolutamente fermi, uno spettacolo del tutto lontano dalla mentalità occidentale e dalla sua idea di movimento: molti rimangono completamente immobili, per decine di minuti, davanti a una pianta quasi cercando di abbracciarla per provare misteriose sensazioni.
Taiji quan tradotto letteralmente significa «pugno della suprema polarità»: è nello stesso tempo un esercizio di difesa e una tecnica terapeutica per il miglioramento della salute e combina le teorie taoiste cinesi degli opposti Yin e Yang e dei cinque elementi.
Il movimento lento che lo caratterizza non è solo una ginnastica estremamente dolce, ma unisce le tecniche delle arti marziali con la circolazione del Qi, l’energia o soffio interno, utilizzando le tecniche di stretching dei muscoli profondi e dando vita a un esercizio completo sia dal punto di vista fisico che mentale. Nell’allenamento del Taiji quan si impiegano tutte quelle qualità interne che nel mondo occidentale non si è abituati a usare, come i muscoli intercostali nel movimento, il muscolo diaframma nella respirazione, o gli apparati tendinei e la potenza delle ossa. Il Taiji quan, dunque, può migliorare il fisico è renderlo più flessibile e morbido, soprattutto quando con l’avanzare dell’età il corpo tende a irrigidirsi, facendo emergere piccoli e grandi disturbi, come alcuni fastidiosi dolori articolari che rendono nervosi e contratti.
Nella frenetica vita di tutti i giorni, spesso si è troppo occupati per pensare alla propria salute e, quando sopraggiungono dei problemi, si cerca di risolverli frettolosamente ricorrendo ai farmaci.

lunedì 15 marzo 2010

Krav Maga

Il Krav Maga è un metodo di combattimento nato in ambienti ebraici dell'Europa centro-orientali nella prima metà del XX secolo. Anche se viene spesso indicata come stile di combattimento finalizzato alla difesa personale, in realtà il Krav Maga ha una componente offensiva che spesso prevede di attaccare l'avversario prima di essere attaccati, di conseguenza non è puramente difesa personale intesa come reazione ad un'agressione.
Il Krav Maga è una tecnica di combattimento semplice e pratica. Infatti è nata per essere appresa in breve tempo ed essere usata in un contesto bellico. Il Krav Maga predilige un approccio offensivo, che caratterizza questo sistema di combattimento. Dove spesso molte arti marziali (tra le quali anche quelle da cui il Krav Maga ha attinto, come il Judo, il Ju Jitsu, il Kung Fu ecc) prediligono un'impostazione attendista che lascia all'avversario la prima mossa, il Krav Maga punta ad una rapida neutralizzazione dell'avversario prima che questi possa diventare una minaccia.
Al fine di rendere l'approccio troppo aggressivo, il Krav maga viene insegnato da istruttori esperti per essere usato solo in casi di estremo pericolo per la propria vita.
La classificazione del Krav maga come sistema di combattimento ravvicinato si evidenzia anche nella sua scarsa attitudine a essere praticato come sport da competizione. Infatti il Krav Maga difficilmente può essere praticato in forma sportiva come le arti marziali orientali.
Il Krav Maga richiede grande attenzione alla preparazione per fronteggiare nemici armati, anche con armi da fuoco come pistole e fucili.

Il logo del Krav Maga consiste delle lettere K e M scitte il Ebraico, in un modo artistico e combinato per formare la forma del simbolo. La K e la M sono circondate da un cerchio aperto perchè il sistema può sempre essere migliorato aggiungendo o cancellando tecniche, esercizi e tecniche di allenamento.


venerdì 12 marzo 2010

Arti marziali vietnamite - Vovinam Viet Vo Dao

Il Vovinam Viet Vo Dao è un'arte marziale vietnamita, fondata da Nguyen Loc.
Vovinam significa l'arte marziale del Vietnam, nel senso della pratica fisica, ed è composto da tre ideogrammi differenti: il Vo, che è l'arte marziale, e i due ideogrammi che rappresentano il Vietnam. Viet Vi Dao significa la via dell'arte marziale vietnamita, nel senso più filosofico della pratica dell'arte marziale.
Il Dao (Tao in cinese, Do in giapponese) segue il principio dell'Am/Duong (Yin e Yang in cinese), l'equilibrio tra il negativo e il positivo ed è ciò che sta alla base di tutte le filosofie orientali.
Il saluto del Vovinam VVD significa "mano d'acciaio su cuore di bontà"
Il principio del Vovinam VVD è "armonia tra forza e agilità"
Il motto del Vovinam VVD è "essere forti per essere utili"
Il Vovinam è un'arte marziale molto completa dove è previsto l'utilizzo di numerose tecniche. Il lavoro si suddivide in tre settori principali: il lavoro di base individuale, il lavoro di base a coppie e le applicazione
Come gradi esiste inanzitutto il Patriarca Gran Maestro; Bianco, l'Ovest, il colore della purezza, della voce, della respirazione. Significa che l'arte marziale è penetrata nelle ossa e nel cervello del maestro, diventando, quindi, una base eccellente per la scuola. La cintura del Patriarca porta inoltre delle linee di colore azzurro, nero, giallo, rosso, che rappresentano tutte le cinture della Disciplina. Attualmente il Gran Maestro è Le Sang.
I Maestri (dal 4° Dang al 10° Dang), Rosso, il Sud, significa l'abbondanza, il progresso. Corrisponde alla propagazione del Vo, l'essenza di tutto il cambiamento e la lunga vita. I dang sono rappresentati da strisce bianche, fino ad un massimo di sei.
I Professori (3° Dang), gli istruttori (1° e 2° Dang), Giallo, il Centro, il colore della terra che alimenta gli alberi. Corrisponde al mezzo cammino che ha percorso l'artista marziale. Sta al centro del Dao ed è l'essenza del Vo. I dang (gradi superiori) sono rappresentati da una a tre strisce rosse. A differenza degli allenatori, una volta divenuti 1° dang, si è obbligati a vestire la cintura gialla con i cap (gradi)
Allenatore (cintura nera), Nero, corrisponde al Nord e, nella cultura vietnamita, è il colore dell'acqua negli abissi marini.
Praticanti Azzurri marino, è il colore dei praticanti confermati, dalla cintura blu al 3° cap. Più sicuro di quello del principiante, è la transizione fino al grado seguente, il nero. Ad un estremo della cintura si collocano i cap (gradi), da una a tre strisce gialle.
Debuttanti Azzurro chiaro, significa l'Est, il sole che all'alba trasforma il cielo scuro in azzurro. Corrisponde all'inizio dell'allenamento dell'alunno dentro la filosofia del Vovinam.
Per saperne di più: http://it.wikipedia.org/wiki/Vovinam_viet_vo_dao

Arti marziali vietnamite - Viet Vo Dao

Il Viet Vo Dao (La Via dell'Arte Marziale Vietnamita) è definito come l'insieme delle arti marziali e dei metodi di cultura del corpo di origine vietnamita, praticati con un fine educativo, tanto fisico che morale. Fondata, secondo la leggenda, al tempo della dinastia Hung Vuong (2879-258 a.C.), L'Arte Marziale Vietnamita è una disciplina completa ed adatta a persone che sentono fortemente il richiamo della tradizione orientale, ricercando uno stile di combattimento efficace per qualsiasi fisico, indipendentemente dal sesso o dall'età. Comprende ginnastica a corpo libero, tecniche a mani nude e con armi, forme tradizionali (Quyen), attacchi e contrattacchi, metodi di respirazione e meditazione. Sotto il profilo della difesa personale, il Viet Vo Dao prevede lo studio realistico di combinazioni di facile apprendimento, sicuramente utili in un contesto reale. E' corretto sottolineare che in Vietnam il termine Viet Vo Dao indica in genere un particolare stile, detto Vovinam (praticato con abito, o vo phuc, di colore azzurro), mentre le arti marziali autoctone sono conosciute nella loro globalità soprattutto con il nome "Vo Co Truyen Viet Nam" (arti marziali antiche e tradizionali del Vietnam), "Vo Thuat" (tecniche di combattimento) od ancora "Vo Dan Toc" (l'arte marziale nazionale).

In Europa l'appellativo "Viet Vo Dao" compare nei primi anni del 1970 in Francia.
La federazione Viet Vo Dao Italia si è costiruita a Roma nel 1980.


Il distintintivo del Viet Vo Dao è composto da diversi simboli:

  • Il cerchio che racchiude il distintivo, simboleggia la Vita e rappresenta l'Univarso

  • Il quadrato posto a rombo, rappresenta le 4 direzioni (nord, sud, ovest, est). E' inoltre una figura geometrica regolare, come regolare deve essere la vita del praticante

  • Il bambù rappresenta il disinteresse, la rettitudine, la costanza e la flessibilità, qualità che il praticante (vo-sinh) deve fare proprie

  • I caratteri che compongono la scritta Viet Vo Dao, sono caratteri armonici, ossia vi si trovano lettere formate da tratti duri e tratti più morbidi o rilassati

I colori corrispondono a cinque modi di essere che il praticante deve sviluppare: Rosso coraggio, Giallo generosità, Bianco purezza, Nero serietà, Verde o Azzurro speranza, bontà

 
Per saperne di più: http://it.wikipedia.org/wiki/Viet_Vo_Dao

mercoledì 10 marzo 2010

Arti marziali coreane - Tangsudo

Il Tangsudo è un'arte marziale originaria della Corea che è stata incorporata nel Taekwondo. E' un'arte marziale di recente codifica, pur essendo praticata secondo linee guida più tradizionali rispetto al Taekwondo, e annovera tra i suoi praticanti anche il noto attore Chuck Norris.
Il nome Tangsudo significa via della mano cinese.
Ci sono molte posizioni nel Tangsudo. Alcune sono fondamentali, come "la posizione di preparazione", altre richiedono più equilibrio, come "la posizione su un piede" o "la posizione della gru".
Le tecniche fondamentali sono semplici ed efficaci. Gli studenti imparano tutte le tecniche che possono trovarsi nell'arte classica del Tangsudo. Nei dojang (scuole di Tangsudo), è accentuata "l'arte del combattimento", non il combattimento in sè. Le tecniche di mano coinvolgono tra l'altro una varietà di tecniche di pugno e di "coltello-mano". Ciascuna di loro ha una forma ed un'applicazione corretta e sono utilizzate sia in blocco che in attacco. Il Tangsudo è l'arte marziale che accentua le tecniche dei piedi e la flessibilità. Sono utilizzate anche per bloccare ed attaccare.
I Maestri accentuano l'importanza del principi ed il "Credo di Tangsudo" insegnando agli studenti la disciplina ed il rispetto. La fiducia in sè, la concentrazione ed il controllo sono altrettanto evidenziati, in quanto aspetti importanti nella vita di tutti i giorni.
Le forme sono le sequenze predeterminate delle tecniche fondamentali. Le forme del Tangsudo derivano da molteplici stili d'arte marziale (la maggioranza delle forme richiama le versioni dei kata nel Karate), mostrando l'applicazione di tutte le tecniche fondamentali in una varietà di situazioni.

martedì 9 marzo 2010

Arti marziali coreane - Taekwondo

Il Taekwondo letteralmente "l'arte dei pugni e dei calci in volo", è un'arte marziale coreana basata principalmente sull'uso delle gambe.
Etimologicante, il termine Teakwondo si compone di tre ideogrammi: Tae (colpire con il pugno), Kwon (calciare in volo) e Do (la via): "la via dei pugni e dei calci volanti". Deriva dall'unione degli stili esterni della Cina del Nord e del Taekion, arte marziale coreana. Prevalentemente il Teakwondo si compone di vari tipi di calci (soprattutto acrobatici), per i quali gli atleti fanno un allenamento specifico. Il Taekwondo contiene anche delle forme, chiamate Patern, che prendono il nome dagli elementi della natura: acqua, acciaio, vento, fuoco, terra. Il costume di allenamento del Teakwondo è composto da una giacca chiusa (e non aperta come quella del Karate o del Judo), dai pantaloni dello stesso colore della giacca e della cintura.
L'edizione dell Olimpiadi del 1988 viene ospitata a Seul, la capitale della Corea del Sud. Per la prima volta il Taekwondo compare alle olimpiadi come sport dimostrativo, così come accadrà a Barcellona nel 1992. Nell'edizione di Sydney 2000 divenne sport olimpico ufficiale.
In Italia la federazione del Teakwondo è rappresentata dalla FITA, e a livello dilettantistico, dalla Federazione Dilettantistica Taekwondo Italia. La FITA è al federazione italiana di Taekwondo autorizzata dal CONI a portare atleti alle Olimpiadi.
Il Taekwondo si differenzia in tre stili fondamentali: lo stile denominato ITF (International Taekwondo Federation), lo stile GTF (Global Taekwondo Federation) e lo stile conosciuto come WTF (World Taekwondo Federation).
A livello di codice marziale la ITF e la GTF differenziano molto poco sia dalla parte marziale che da quella sportiva mentre le differenze dello stile WTF sono molto marcate sia dal lato marziale che da quello sportivo.
Il colore delle cinture è associato a vari significati legati alla crescita del Taekwondo nell'allievo. Dalla purezza dell'ingenuità alla cosciente impenetrabilità della paura.

La filosofia del Taekwondo ha come fondamento l'etica, la morale, le norme spirituali attraverso le quali gli uomini possono convivere armoniosamente insieme.


Arti marziali cinesi - Kung Fu

Il termine kung fu rappresenta il nome con cui sono maggiormente note in occidente le arti marziali tradizionali cinesi.
La parola Kung fu (Py: Gong Fu) è traducibile in Italiano con 'Abilità', 'esercizio eseguito con abilità', 'divenire abile con l'esercizio', oppure più; semplicemente 'particolare destrezza'
Per un cinese 'kung fu' può significare semplicemente 'tempo da impiegare in qualche attività'.
Il termine più utilizzato in Cina è Wu Shu (Arte di Guerra) intesa come arte di combattimento marziale, ed è un nome collettivo con il quale si indica la totalità degli stili e dei metodi di arti marziali nate in Cina.
Per diffondere la pratica del Kung fu, negli anni '70, la Cina inviò una delegazione di atleti di massimo livello di Wu Shu in un tour mondiale di esibizioni, allo scopo di far conoscere all'Occidente la pratica del Wu Shu moderno sportivo.
La diffusione internazionale del Wu Shu richiede un processo di acculturazione ed adattamento di quanti vogliano avvicinarsi alla pratica ed allo studio, ed in questo doveroso processo di apertura verso la materia di studio è necessaria l'adozione di un linguaggio specifico, settoriale ufficiale, accurato, standardizzato, omogeneo e disambiguo.
Il Kung Fu (Wu Shu tradizionale) e l'insieme di tutte le arti marziali cinesi e comprende un numero inestimabile di stili.
 Nel Wu Shu moderno le armi fondamentali sono la sciabola, il bastone, la spada, la lancia.

lunedì 8 marzo 2010

Arti marziali giapponesi - Kendo

Il Kendo è un'arte marziale giapponese, evolutasi come versione sportiva delle tecniche di combattimento con la katana anticamente utilizzata dai Samurai nel kenjutsu. Kendo significa letteralmente "La via della spada".
Si pratica indossando un'armatura (bogu) costituita da men (a copertura di testa, viso, spalle, gola), do (corpetto rigido), tare (intorno ai fianchi), kote (guanti rigidi), tenogui (fazzoletto che viene legato alla testa prima di indossare il men). La classica sciabola (katana) è stata sostituita dal bokuto (detto anche bokken), usato solo per una serie di dieci esercizi, i kata, che racchiudono l'essenza del Kendo, e dallo shinai, una spada costituita da quattro listelli di bambù uniti dal manico di pelle (tsuka), che è usato per il combattimento vero e proprio (jigeiko).
In un combattimento è lecito colpire a men, kote, do o tsuki (gola), e la vittoria è data al primo che realizza due colpi convalidati dagli albitri. Complessi sono gli influssi religiosi e le tradizioni giapponesi nella pratica e nella gestualità: il Kendo non è visto come una tecnica di combattimento, ma come un percorso di crescita personale; in questo senso, si dice che il kendoka (colui che pratica il Kendo) deve essere grato al compagno che lo colpisce perchè gli mostra i suoi punti deboli, e deve colpire con spirito di generosità.

Arti marziali giapponesi - Aikido

L'Aikido è una disciplina psicofisica giapponese praticata sia a mani nude sia con le armi bianche tradizionali del Budo giapponese di cui principalmente: Ken (spada), Jo (bastone) e Tanto (il pugnale).
I praticanti sono chiamati aikidoka.
La disciplina dell'Aikido fu sviluppata da Morihei Ueshiba anche chiamato dagli aikidoka Osensei (grande maestro) a cominciare dagli anni 30 del '900.
Il nome aikido è formato da tre caratteri sino-giapponesi: ai - ki - do.

Aikido significa innanzi tutto "Disciplina che conduce all'unione ed all'armonia con l'energia vitale e lo spirito dell'Universo".
La finalità dell'Aikido non è rivolta al combattimento nè alla difesa personale, pur utilizzando per la sua pratica uno strumento tecnico che deriva dal Budo, l'arte militare dei samurai giapponesi; l'Aikido mira infatti alla "corretta vittoria" che consiste nella conquista della "padronanza di sè stessi", resa possibile soltanto da una profonda conoscenza della propria natura interiore. L'aspetto dell'arte marziale e/o difesa personale, si riconducono all'Aikido solamente in modo indiretto, quale elemento secondario della pratica, non quello principale.
Il corpo è lo strumento cognitivo e di apprendimento dell'Aikido.

Per saperne di più: http://it.wikipedia.org/wiki/Aikido

domenica 7 marzo 2010

Arti marziali giapponesi - Ju jitsu

Il ju jitsu è un'arte marziale giapponese il cui nome deriva da ju (flessibile, cadevole, morbido) e jutsu (arte, tecnica, pratica). Veniva talvolta chiamato anche taijutsu (arti del corpo) oppure yawara . Era praticato dai bushi (guerrieri), che se ne servivano per giungere all'annientamento fisico dei propri avversari, provocandone anche la morte, a mani nude o con le armi.
Nel ju jitsu la forza della quale si necessita proviene dall'avversario. Più si cerca di colpire forte, maggiore sarà la forza che si ritorcerà contro. Il principio, quindi, sta nell'applicare una determinata tecnica proprio nell'ultimo istante dell'attacco subito, con morbidezza e cedevolezza, in modo che l'avversario non si accorga di una difesa e trovi, davanti a se, il vuoto.
Il Ju Jitsu è un'altra arte marziale completa. Si basa sul principio di vincere l'avversario con ogni mezzo, e col minor dispendio di energie. L'armonia e la grazia controllano la forza bruta, e come nel Judo, da esso derivato, la forza e foga dell'avversario vanno sfruttate a proprio favore. La cedevolezza è il principio che contraddistingue il Ju Jitsu, il non opporre resistenze dirette.
Le tecniche del Ju Jitsu sono molteplici. (Aikido, Judo, Karate e Kendo) Tutto il combattimento è contemplato. I colpi a distanza, la lotta, le proiezioni e leve, il combattimento a terra e i punti vitali dell'avversario. In alcune scuole l'allenamento a mani nude è affiancato dall'allenamento con le armi classiche del Kobudo. Un'arte completa, ma essenziale al contempo. Dove il combattimento torna lotta per la sopravvivenza.
Possiamo senz'auro affermare che il Ju Jitsu è la vittoria dell'intelligenza sulla brutalità.

Per saperne di più: http://it.wikipedia.org/wiki/Ju_jitsu

venerdì 5 marzo 2010

Arti marziali giapponesi - Judo

Il Judo (via della Cedevolezza) è un'arte marziale giapponese formalmente nata in Giappone con la fondazione Kodokan da parte del Prof. Jigoro Kano, nel 1882. I praticanti di tale disciplina sono denominati judoisti o più comunemente judoka.
Il Judo è in seguito divenuto ufficialmente disciplina olimpica nel 1964, in occasione delle Olimpiadi di Tokyo, e ha rappresentato alle Olimpiadi di Atene 2004 il terzo sport più universale, con atleti da 98 paesi.
Il termine Judo è composto da due kanji: ju, yawara = gentilezza, adattabilità, cedevolezza e do = via; ed è quindi traducibile anche come via dell'adattabilità o via della gentilezza.
Secondo il metodo dell'insegnamento del Prof. Kano, il Kodokan Judo consiste fondamentalmente nell'esercitare la tecnica di combattimento e nella ricerca teorica.
Le tecniche del Judo sono così suddivise:

Nage-waza (tecniche di proiezione): tecniche di proiezione dell'avversario atte alla neutralizzazione della carica offensiva di quest'utimo
Katame-waza (tecniche di controllo): tecniche che possono essere eseguite nel combattimento al suolo (ne-waza) in successione ad un nage-waza, oppure azioni propedeutiche ad una proiezione.
Atemi-waza (tecniche di colpi all'avversario): si divide in attacchi con gli arti superiori (ude ate) e attacchi con gli arti inferiori (ashi ate).

E' molto importante per un judoka saper cadere senza farsi male.
I kata sono costituiti da esercizi di tecnica e di concentrazione di particolare difficoltà e racchiudono in sè la sorgente stessa dei principi del Judo.

Il Karate-gi



In quasi tutte le arti marziali è uso allenarsi indossando un abito adeguato, chiamato gi (pronuncia: ghi); nel Karate, quest'abito è il karate-gi, composto da una giacca (uwagi), da un paio di pantaloni (zubon) di cotone bianco e da una cintura (obi) il cui colore designa il grado raggiunto dal praticante.
Fu il maestro Gichin Funakoshi ad adottare per primo quest'abito. Infatti, in occasione della prima dimostrazione al Budokan di Tokyo, lui e un suo allievo indossarono un karate-gi fatto da Funakoshi stesso la notte precedente, ispirandosi al modello del judo-gi utilizzando, però, una tela più leggera e comoda. Il colore bianco è quelo naturale del cotone non tinto, essendo questo un abito semplice ed umile.

Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Karate

giovedì 4 marzo 2010

I gradi del Karate


Per la definizione dei kyu ho trovato molte discordanze nei siti web da me consultati.
Io metto quello che secondo me è più giusto. Attendo commenti in merito.Oss

I Kyu

  • 9° kyu (ka kyu): cintura bianca

  • 8° kyu (hachi kyu): cintura gialla

  • 7° kyu (shichi kyu): cintura arancione

  • 6° kyu (roku kyu): cintura arancione

  • 5° kyu (go kyu): cintura verde

  • 4° kyu (shi kyu): cintura verde

  • 3° kyu (san kyu): cintura blu

  • 2° kyu (ni kyu): cintura blu

  • 1° kyu (ichi kyu): cintura marrone
I Dan 

  • 1° Dan: grado dell'allievo che cerca la via (dopo almeno un anno dal 1° kyu)

  • 2° Dan: grado dell'allievo all'inizio della via (dopo almeno 2 anni dal 1° Dan)

  • 3° Dan: grado degli allievi riconosciuti (dopo almeno 3 anni dal 2° Dan)

  • 4° Dan: grado degli esperti tecnici (dopo almeno 4 anni dal 3° Dan)
Il livello yudansha giunge fino al quarto dan e corrisponde al livello della "libertà della forma"
Il 1° Dan (shodan) consente di indossare la cintura nera ed è il primo passo lungo la Via: in questo momento incomincia il vero Karate.
Nel 2° Dan (nidan) e nel 3° Dan (sandan) si uniscono la comprensione dell'importanza dell'atteggiamento mentale e la maggiore efficacia delle tecniche.
Il 4° Dan (yondan) è il "livello dell'esperto" e del combattente completo.

  • 5° Dan: renshi kokoro, grado della conoscenza (dopo almeno 5 anni dal 4° Dan)

  • 6° Dan: renshi (dopo almeno 6 anni dal 5° Dan, si acquisisce per merito come i gradi successivi)

  • 7° Dan: khioshi (dopo almeno 7 anni dal 6° Dan)
I gradi kodansha sono propri del vero maestro del budo. Generalmente fino al 5° Dan è possibile ottenere il grado per mezzo di un esame dopo aver studiato un programma prestabilito, altre il 5° Dan i gradi vengono conferiti solo per meriti conseguiti nell'insegnamento, per comprovata dedizione all'arte e per la diffusione del Karate e dei suoi valori.

  • 8° Dan: khioshi (dopo almeno 8 anni dal 7° Dan)

  • 9° Dan: hanshi (dopo almeno 9 anni dall' 8° Dan)

  • 10° Dan: hanshi (dopo almeno 10 anni dal 9° Dan)
I grandi maestri più elevati nel budo si chiamano irokokoro e sono espressioni della maturità.
Questi gradi sono i più elevati raggiungibili in vita e solo pochissimi uomini li hanno ottenuti.

Questi sono i tipici gradi dello stile Shotokan, altri stili possono avere variazioni sia sui colori delle cinture, sia sui tempi che devono intercorrere tra i diversi gradi o livelli.

Oss a tutti

mercoledì 3 marzo 2010

Le armi nel Karate

Anche se il Karate prevede la difesa a mani nude, la pratica del Kodubo di Okinawa prevedeva l'uso delle armi tradizionali. Essendo strttamente collegato alla pratica del Karate, qui di seguito elencherò alcune delle più importanti armi usate nelle arti marziali.

Il Nunchaku

Il Nunchaku è costituito da due barre di legno tenute insieme all'estremità da una corda o da una catena, e veniva utilizzato per battere il riso, separando così il chicco dal guscio.
Originariamente i due elementi di legno venivano tenuti insieme dal crine di cavallo intrecciato.
L'introduzione della catena è sicuramente recente e probabilmente di origine cinese visto che Okinawa era quasi sprovvista di metallo.
Il modello classico è composto da due barre di legno di sezione circolare o ottagonale lunghe circa 30 cm., tenute insieme da una corda o da una catena. Molto spesso le due barre sono di forma tronco conica con la sezione più larga all'estremità, al fine di poter aumentare la velocità e per trovare meglio la fine del Nunchaku. Le estremità delle barre si chiamano KONTEI mentre la parte vicina alla corda si chiama KONTO.

Il Bo


Il Bo è sicuramente l'arma principale del Kobudo di Okinawa. L'arte del Bo viene chiamata Konpo (metodo del bastone). Il materiale utilizzato è il legno di quercia rossa o bianca, di nespolo del Giappone, di areka e di "kuba", alberi solidi e flessibili, originari della zona subtropicale di cui Okinawa fa parte. La forma usata attualmente è tonda ma a sezione biconica. Il centro del bastone (chukon-bu) è di circa 3 cm mentre le due estremità misurano entrambe circa 2,5 cm.

La Tonfa


Pezzo di legno rettangolare con manico fissato ad un lato presso una delle estremità. Fatto roteare con rapidità fulminea è impiegato per parare o deviare un colpo e poi restituirlo con un ampio movimento.

Il Sai


Questo tridente in metallo ha una lunga storia: si trovano attrezzi simili in numerosi paesi del sud-est asiatico, in Cina, in India e Indonesia. Si suppone che dei marinai di Sumatra o Java l'abbiano introdotto nell'arcipelago delle Ryukyu. Secondo un'altra teoria il Sai venne introdotto ad Okinawa da alcuni monaci cinesi cultori delle arti marziali. Nell'isola di Okinawa alcuni sottufficiali di polizia portavano e utilizzavano questo strumento di autodifesa che poteva essere laciato contro chi si opponeva all'arresto. Scopo del lancio era quello di atterrare il malvivente in fuga per poi raggiungerlo facilmente. Queste tecniche di lancio sono conservate in alcuni Kata. Fondamentalmente i Sai si utilizzano in coppia, uno per mano. In alcuni kata superiori, il Kodudoka avrà un terzo Sai infilato nella cintura, davanti o sulla schiena. Il terzo Sai serva a rimpiazzare quello eventualmente lanciato in direzzione dell'avversario.

Il Kama


L'utilizzo del ferro per gli strumenti agricoli ad Okinawa risale a circa 700 anni fa. Nella stessa epoca vennero importate le prime armi dal Giappone e dalla Cina. Il Kama è stato utilizzato come arma per la prima volta durante una rivolta contadina del 1314, all'epoca dei tre regni, contro un signore di Gyokujo. In seguito venendo a contatto con le tecniche cinesi di arti marziali, il Kama-jutsu si è evoluto sino ai giorni nostri. La tecnica consiste nell'utilizzo simultaneo dei due falcetti. Una variante del Kama-jutsu adopera due falcetti legandoli ai polsi con una funicalla. Il Kama era l'arma preferita di Shinko Matayoshi il quale, per la grande maestria in quest'arte, veniva soprannominato "Kama no ti Mateschi" (Matayoshi mani di falce).

L'Eku

Questa tecnica si è sviluppata ad Okinawa per merito di un pescatore di Tsuken-jima chiamato Akachu che apprese le tecniche del Bo dal maestro Chikin Shosoku Oyakata. In seguito, Azato pensò di creare un kata di remo è modificò il proprio remo in modo che il taglio della pala risultasse così affilato da poter tagliare. Il remo è inoltre un'arma molto adatta ad eseguire le tecniche di sunakake (gettare la sabbia negli occhi). Quest'attrezzo viene anche chiamato Ryoshi no Katana (la spada dei pescatori).

Il Nunti-bo


Il Nunti montato sopra un Bo di cinque shaku (150 cm. circa) compone un'arma che viene denominata Nunti-bo le cui tecniche sono molto affini alle tecniche di Bo. Usando il Nunti-bo come arma, si possono portare due Nunti infilati nella cintura, sia sull'addome che sul dorso. Questi Nunti possono venire lanciati contro l'avversario. E' una delle tecniche che il Maestro Shinko Matayoshi ha appreso dal maestro Kingai a Shangai in Cina. 

La Kuwa


L'origine di quest'arte è simile a quella del Kama, si tratta infatti di una tecnica sviluppata dalla classe contadina. Per le tecniche di attacco si usano le seguenti parti: taglio della lama, testa della lama e punta del manico. Una tecnica spesso usata nel Kata consiste nel gettare della terra negli occhi dell'avversario e successivamente colpirlo col la Kuwa. Questa tecnica si è sempre più raffinata anche grazie al contatto dei contadini con alcuni maestri di arti marziali di Okinawa e di alcuni esperti cinesi. L'archetipo di questo strumento differiva dalla forma attuale in quanto sul manico, anzichè una lama in metallo, vaniva fissato un corno di animale. Anche oggi si trovano degli esperti della Kuwa cinese a Fuzhou e Shangai. 

Il Nunti


Nunti significa "tecniche perforanti". In Cina esiste un manuale chiamato "Bubishi". Si tratta del più antico manuale di arti marziali nel quale si parla di quest'arma che viene chiamata "Saibu". Nel manuale si afferma che tale arma è nata all'epoca della dinastia Ming. Tale arma, che ricorda la punta di una lancia, fu introdotta ad Okinawa dalla Cina, insieme ad altre armi, circa 600 anni fa. Il Maestro Shinko Matayoshi apprese l'arte del Nunti-jutsu dall'anziano maestro cinese Kingai a Shangai in Cina.